Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Skip to main content

L’AI come trigger per un lavoro sempre al Top

 — 
Intelligenza artificiale e lavoro Intelligenza artificiale e lavoro
Qualche giorno fa, ho avuto l’occasione di provare la batteria con un amico. Tra un colpo e l’altro, mi ha spiegato un concetto che mi ha colpito: il trigger. Per chi non lo sapesse, il trigger è un dispositivo elettronico che assicura un suono sempre uniforme e stabile, indipendentemente da come si colpisce la cassa. E mentre ascoltavo la spiegazione, ho pensato: non sarebbe fantastico se avessimo un “trigger” che modulasse anche le nostre risposte ed emozioni sul lavoro, soprattutto nei momenti più critici?

Il Trigger delle emozioni umane

Noi esseri umani non siamo costanti, e per fortuna, perché questa variabilità ci rende unici. Tuttavia, nel mondo del lavoro, le nostre emozioni possono influenzare il modo in cui affrontiamo le sfide quotidiane. Possiamo essere arrabbiati, malinconici, euforici o ansiosi, e queste sensazioni spesso filtrano le nostre risposte e il nostro modo di lavorare. Pensiamo a quante volte una risposta data in un momento di rabbia o frustrazione ha complicato una situazione invece di risolverla. Una risposta a un’email di un cliente insoddisfatto, se data nel momento sbagliato, può non essere la più efficace.

L’AI come Trigger della nostra migliore forma professionale

Proprio come il trigger della batteria mantiene il suono stabile, l’intelligenza artificiale può aiutarci a modulare le nostre risposte sul lavoro, filtrando i nostri output senza modificarci, ma migliorandoci. Immaginiamola come un assistente che interviene per garantirci una versione sempre professionale, cortese e problem-solving di noi stessi, anche nei momenti meno opportuni.

AI: Un supporto, Non un padrone

Un aspetto fondamentale da considerare è che l’AI deve essere vista come un alleato, un supporto all’uomo e non qualcosa da cui dipendere o di cui diventare schiavi. L’AI non sostituisce la nostra umanità ma la potenzia, permettendoci di esprimere la nostra versione migliore, soprattutto nei contesti lavorativi. Il suo scopo è quello di facilitare il nostro lavoro, non di prendere il controllo, mantenendo sempre l’essere umano al centro del processo decisionale.

Un AI che modula, non modifica

L’AI non vuole cambiare chi siamo o reprimere le nostre emozioni, ma può essere un alleato prezioso per aiutarci a esprimere la nostra versione migliore, soprattutto in situazioni professionali delicate. Potrebbe suggerirci le parole giuste da usare in un momento di tensione, o ricordarci di prenderci un attimo prima di rispondere impulsivamente. È un modo per “triggerare” la nostra miglior performance, mantenendo il controllo, la coerenza e la qualità del nostro lavoro.


Come ho imparato con il trigger della batteria, anche nel lavoro possiamo sfruttare l’AI per migliorare la nostra performance quotidiana. Un “trigger umano” che non ci cambia, ma che ci aiuta a rimanere concentrati, professionali e sempre al top, in ogni situazione. E in fondo, chi non vorrebbe avere un piccolo aiuto per essere sempre la versione migliore di sé stesso sul lavoro?

Pin It on Pinterest

Share This